La pasta autunnale prende forma dai sapori della stagione, una delle più amabili dell’anno grazie ai suoi colori, con le foglie che diventano cangianti prima di sparire dagli alberi con l’arrivo dell’inverno.

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Come si cucina la pasta? La domanda può sembrare scontata, anche perché c’è forse un italiano che non lo sa? Ma quando parliamo di cucina creativa il discorso cambia. 

Questo è il procedimento classico: si mette una quantità abbondante d’acqua in pentola, si aggiunge il sale nel momento in cui arriva a bollore e poi si butta la pasta, lasciandola cuocere per il tempo indicato sulla confezione.

Ci sono anche altre soluzioni che si possono adottare, tipiche di una cucina creativa, magari inconsuete ma altrettanto valide. In questo articolo vi proponiamo alcuni spunti per preparare la pasta secondo modi diversi dal solito. Sapranno, sicuramente, appassionarvi ed entusiasmarvi.

Cucina creativa: 5 Modi diversi per cuocere la pasta

Prima di vedere alcune modalità alternative con cui cuocere la pasta c’è un aspetto comune alle diverse tecniche che è importante considerare: deve essere sempre bella al denteLa ragione non è soltanto in termini di gusto, qualcosa che rimane pur sempre soggettivo, ma anche di salute. 

La cottura al dente, infatti, favorisce una digestione più lenta e un miglior assorbimento del glucosio contenuto nell’amido, dando quindi luogo a un indice glicemico inferiore. Le soluzioni che vi proponiamo permettono tutte di ottenere una consistenza più croccante. Vediamole insieme.

Doppia cottura

Una tecnica di cucina creativa nella cottura della pasta vede la ripartizione in due tempi diversi e pressoché uguali a livello di minutaggio. Viene infatti avviata 2-3 ore prima e poi terminata prima di sedersi a tavola. 

La pasta va scolata in una teglia, lasciata raffreddare e infine messa in frigorifero, coperta con un foglio in alluminio o in pellicola trasparente. Va poi cotta ancora prima di servirla a tavola per il tempo rimanente.

Cottura con pentola a pressione

Una cottura ecologica e rapida. La cosa più difficile è che non si può assaggiare la consistenza se non quando scende la pressione: è quindi più difficile da regolare. 

La quantità d’acqua necessaria? La proporzione corretta è di 100 ml di acqua per ogni 100 gr di pasta. Attenzione anche al sale: ne serve la metà di quello che usate di solito.

Cottura risottata, 

Il procedimento è simile a quello classico dei risotti ed è perfetto per quelle ricette in cui si desidera amalgamare perfettamente la pasta con il condimento. Vanno versati entrambi in padella e preparati aggiungendo dell’acqua bollente poco alla volta.

Una cottura perfetta per piatti come gli spaghetti alle vongole o quelli non troppo corposi. Va benissimo anche con le verdure che hanno tempi di cottura molto vicini a quelli della pasta, come ad esempio le zucchine.

Cottura a campana

Nella cottura a campana si fa cuocere la pasta per 2/3 del tempo necessario. Occorre poi metterla in un contenitore in cui può stare “comoda” e coperta attraverso una pellicola trasparente: sarà questa a gonfiarsi a campana. 

La parte finale della procedura avviene perciò a secco. La cottura a campana è da preferire con i formati di piccole dimensioni.

Cottura express

L’abbiamo lasciata alla fine, ma è in realtà una tecnica piuttosto diffusa nelle famiglie del Belpaese, soprattutto presso quanti reputano la pasta al dente imprescindibile. È necessario far bollire la pasta e poi scolarla 1-2 minuti prima rispetto al tempo indicato sulla confezione.

La consistenza non si mantiene cruda perché quei minuti vengono recuperati durante la mantecatura con il condimento. Una soluzione perfetta per quelle preparazioni che hanno un tempo di amalgama più lungo, come ad esempio le linguine allo scoglio o le tagliatelle ai funghi porcini.

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