Il disordine affettivo stagionale interessa un ampio numero di persone e compare in alcuni momenti particolari dell’anno, ovvero nel passaggio da una stagione all’altra: il cosiddetto cambio stagione. .
Il SAD o Seasonal Affective Disorder, così è anche denominato all’interno del DSM, ovvero il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, si caratterizza per la comparsa di una serie di stati depressivi unicamente stagionali, non quindi in altri momenti dell’esistenza della persona.
Le cause sono diverse e può rivelarsi utile confrontarsi con uno psicologo o uno psichiatra, quando fortemente invalidanti, in maniera tale da avere un supporto per affrontare questi episodi al meglio: possono essere infatti il sintomo di qualcos’altro.
Anche la pasta, a livello concreto, riesce a offrire un valido aiuto. Come mai? Perché è un concentrato di nutrienti in grado di agire positivamente nell’ottica del benessere psico-fisico dell’individuo. In questo articolo vediamo perché.
Cambio stagione: come ci si sente
Il disturbo o disordine affettivo stagionale interessa circa 1/3 degli italiani, complice la difficoltà a vivere un momento come il cambio stagione che porta con sé sintomi quali stanchezza cronica, irritabilità, sbalzi d’umore, difficoltà a concentrarsi, sensibilità agli stimoli provenienti dall’esterno.
A essere messa a dura prova non è soltanto la mente, ma anche l’intestino nonché il sistema immunitario, organi che interagiscono costantemente tra loro: lo conferma il fatto che una larga parte delle cellule immunitarie fanno parte del microbiota intestinale.
Il ruolo dell’alimentazione è centrale, nella vita di tutti i giorni. Si tratta di un fattore su cui, inoltre, intervenire viene semplice e naturale, adottando abitudini virtuose. Nel caso dei disturbi come il SAD legati al cambio stagione le ricerche scientifiche dimostrano come rappresenti qualcosa di decisivo.
La composizione nutrizionale della pasta vede una netta prevalenza di Triptofano e Vitamine appartenenti al gruppo B, rivelandosi efficace per combattere i sintomi del disturbo affettivo stagionale. Vediamo come.
Gli effetti della pasta per chi soffre di disturbo affettivo stagionale
Il Triptofano è un aminoacido che si trova all’interno di diverse proteine di origine sia vegetale che animale. È considerato un nutriente essenziale e in quanto tale può essere integrato unicamente attraverso l’alimentazione. Ma il vero motivo per cui è importante, in relazione al DSA, sta nel fatto che è il precursore della serotonina: un ormone che funziona da neurotrasmettitore e controlla la condizione dell’umore.
La pasta, come abbiamo accennato, è ricca di triptofano, in special modo nei formati come quelli realizzati con grani antichi, più vicini all’integrale. Presenta, inoltre, un’alta percentuale di vitamine del gruppo B, in special modo di quella B1, la quale svolge anch’essa un ruolo attivo nella produzione di serotonina.
Questi non sono gli unici motivi per cui la pasta risulta un alimento valido per contrastare il disordine affettivo stagionale. Gli altri sono:
- Aiuta l’organismo a sintetizzare l’insulina, essenziale per l’assorbimento della melatonina, a sua volta responsabile dell’andamento del sonno.
- Contiene carboidrati complessi e glucosio, entrambi buoni per favorire l’azione dei muscoli e del cervello.
- Favorisce l’aspetto relazionale in quanto riesce a mettere tutti d’accordo a tavola.
Infine, se ben abbinata arriva a implementare le sue proprietà. L’ingrediente principe è indubbiamente l’olio extra vergine d’oliva insieme a pesce, verdure, legumi e altri alimenti su cui ci soffermiamo nel prossimo paragrafo, particolarmente efficaci per chi si trova a convivere con il disordine affettivo stagionale.
Disturbo affettivo stagionale: altri alimenti validi
La pasta non è il solo alimento efficace per combattere il disordine affettivo stagionale. Gli altri ingredienti consigliati dai nutrizionisti in occasione del cambio stagione sono legumi, frutta secca (in particolare noci e mandorle), verdure quali carciofi e broccoli, mentre tra i frutti troviamo le fragole. Anche il cioccolato fa bene, a patto di evitare le tavolette troppo ricche di grassi: meglio preferire il fondente e le fave di cacao.
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